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mercoledì 3 giugno 2020

Oggi, 3 giugno, è la Giornata mondiale della bicicletta


Oggi, 3 giugno, è la Giornata mondiale della bicicletta. Una giornata voluta dalle Nazioni Unite per celebrare i benefici sociali, economici e ambientali legati all’uso della bici, un riconoscimento del contributo del ciclismo allo sviluppo sostenibile. Quest’anno cade in pieno post lockdown, con un boom di vendite, raddoppiate in Italia rispetto all’anno scorso. Le bici in molti negozi non si trovano più. Soprattutto quelle per chi inizia a pedalare. Complice del successo il bonus mobilità, da 120 milioni, a cui si sono aggiunti, dalla regione Emilia Romagna, 3,3 milioni, grazie al progetto Bike to Work.
I ciclisti crescono, e tanto. Lo vediamo tutti, sulle strade. Le associazioni di settore parlano di un sicuro raddoppio. Ma ci sono ancora timori, qualcuno che vorrebbe mettersi in sella e non lo fa. C’è paura in particolare per le categorie più deboli, soprattutto i giovanissimi e gli anziani. Perché sulle nostre strade manca la sicurezza. C’è banalmente paura delle automobili, dei mezzi pesanti. Gli ultimi dati Istat disponibili raccontano di 172.553 incidenti stradali con lesioni ogni anno.  Si sale e si scende, ad anni alterni, con numeri che variano di 40/50 unità. Nell’Ue sono circa 25.000 i morti ogni anno, nel nostro paese 3334. In pratica 49 decessi sulle strade ogni 1000 abitanti in Europa. I pedoni travolti e uccisi sono 612,  219 i ciclisti. Nel 41% dei casi la causa dell’incidente è la velocità. A seguire la distrazione al volante e la mancanza precedenza. Sono numeri altissimi, soprattutto se si considerano il totale dei chilometri percorsi in bici: in questa classifica, proposta dall’International transport forum, l’Italia è il paese più pericoloso del mondo con 51 morti ogni miliardo di chilometri pedalati. Giusto per fare un paragone, la Francia ne ha 28, l’Olanda 8.
Abbiamo bisogno di strade più sicure e, per averle, è necessario che la velocità dei mezzi a motore possa essere adeguatamente monitorata e sanzionata, anche e soprattutto in ambito urbano, in prossimità delle scuole e degli ospedali, nei quartieri residenziali e in tutte le situazioni in cui le intersezioni con la viabilità principale possono costituire un pericolo per gli utenti più fragili”.

Il post Covid-19 è una grande occasione di cambiamento, di crescita. “Abbiamo visto per settimane le nostre strade liberate, senza mezzi a motore. Abbiamo respirato un’aria diversa. Abbiamo potuto camminare in sicurezza, pedalare senza timori. La nostra speranza è che sia stata, per tutti, un’occasione per vedere un mondo mgliore.


Come Circolo Eco Culturale LA MERIDIANA promuoviamo la mobilita’ sostenibile 
informando e pedalando per una città possibile.


Ognuno di noi può fare qualcosa per promuovere la mobilità sostenibile e convincere i propri concittadini all'uso della bicicletta .

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