Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per la razza umana ci sia ancora speranza. (H.G. Wells)
La bici è il mezzo di trasporto principale della mia famiglia, 2 adulti e 3 bambini, da quando 5 anni fa decidemmo di vivere senz’auto. La bici ci ha fatto risparmiare 5500 euro ogni anno, e tonnellate di Co2 e polveri fini. Ci ha insegnato la pazienza e la fatica, la solidarietà e la condivisione. Ci ha rafforzato nel corpo e nello spirito.
Ivan Illich, filosofo e storico, in Elogio della Bicicletta, metteva a paragone la bicicletta e l’auto, inventate nello stesso periodo storico: la bicicletta avrebbe potuto dare il massimo di libertà a tutti e il massimo di democrazia ad ogni città. Si scelse invece (complice l’enorme potere delle industrie automobilistiche) un progresso basato sulle energie fossili e sulla motorizzazione privata, un progresso energivoro, insostenibile, antidemocratico.
“La vita senz’auto è impossibile” dicono in tanti. No, è solo controcorrente e per questo, qui da noi, faticosa. In Olanda, Danimarca, è una scelta normale. Su FB abbiamo creato una rete di “famiglie senz’auto” per scambiarci consigli, idee, pensieri.
Per noi non avere l’auto sotto casa, è stato liberante. Dopo un primo periodo di rodaggio, le distanze che ci sembravano impossibili, non ci sono sembrate più così immense, la pioggia e il freddo non ci hanno più fatto paura, ci siamo procurati pantaloni impermeabili, giacca impermeabili, stivali. Abbiamo preso un carretto per le spese pesanti. Per i viaggi lunghi ci organizziamo con treni, bus, o al limite condivisione di passaggi.
Sicuramente questa scelta ha presupposto qualche rinuncia: vivere in città e non in campagna, scegliere scuole vicine, rallentare ritmi frenetici, razionalizzare gli spostamenti, vivere sobriamente.
Non è sensato (ecologicamente parlando) spostarsi a vivere in campagna se non si è agricoltori. Traffico e inquinamento aumentano. I nuovi piani urbanistici (giustamente) riducano le possibilità edilizie in campagna per chi non è agricoltore. Scegliamo di vivere in città. Scegliamo scuole pubbliche e vicine, impegniamoci a migliorarle, piuttosto che cercare “scuoline” perfette ma lontane.
61 auto ogni 100 abitanti sono davvero troppe. E’ un’esagerazione, è il sintomo di un problema. Un problema che va risolto con impegno dal basso e politiche più coraggiose dall’alto.
A Copenaghen ci sono solo 27 auto ogni 100 abitanti: piste ciclabili, isole pedonali, parcheggi fuori città, appartamenti senza posto macchina, mezzi pubblici, car sharing. A Copenaghen le case non possono distare per legge a più di 500 metri dai trasporti pubblici. Dobbiamo copiare, chiedere alle nostre amministrazioni di introdurre nelle città il limite dei 30 km/h in zona urbana, restringere le strade facendo ciclabili, dare incentivi a chi va al lavoro in bici, chiudere il traffico davanti alle scuole, pedonalizzare i centri storici.
Perché la via per il progresso si percorre solo con la lentezza e la saggezza di una bici.
di Linda Maggiori
VIVERE SOSTENIBILE
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