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mercoledì 9 novembre 2016

COP 22 di Marrakech - Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite dal 7 al 18 Novembre 2016


In questi giorni in Marocco i nuovi colloqui sul clima dell’UNFCCC. 
Sul tavolo dei negoziatori una grande sfida: definire le modalità pratiche d’attuazione dell’Accordo di Parigi.
Alla conferenza parteciperanno fino al 18 novembre più di ventimila persone, in rappresentanza di 196 stati e centinaia di imprese, Ong, associazioni di scienziati, enti locali, popolazioni autoctone e sindacati.
La prima sfida che i negoziatori dovranno affrontare è che, i paesi che hanno ratificato l’accordo devono obbligatoriamente accettare le regole per la sua attuazione che verranno fuori dal Vertice marocchino. Ma la corsa contro il tempo per la ratifica dell’Accordo di Parigi non solo ha lasciato ai funzionari uno spazio molto breve per appianare una serie di problemi tecnici, ma ha fatto sì che solo la metà dei soggetti che hanno adottato il patto siano ora ammessi a partecipare al processo decisionale ( la questione principale è quella del 1° incontro delle parti dell’accordo di Parigi – CMA1 ). Ad oggi solo 100 Parti su 197, hanno fatto in tempo a depositare i rispettivi strumenti di ratifica.

Ma Salaheddine Mezouar, ministro degli Esteri del Marocco e presidente della COP22 sembra fiducioso di poter risolvere questi problemi quando definisce il vertice di Marrakech “ il cardine di questo nuovo corso della politica ambientale del mondo”. “ L’atmosfera è estremamente positiva, sarà la conferenza dell’azione ”, spiega Mezour affermando che nessuno potrà chiamarsi fuori, perché, dice, “ il successo dipenderà dalla volontà di ciascuno di noi, ma ci aspettiamo una presa di coscienza collettiva e per questo la presidenza marocchina punterà a includere tutti”.

La speranza è che il “contesto africano” possa in questo senso garantire lo slancio di cui necessita il Pianeta.

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