COMUNICATO
DELLA ASSOCIAZIONE "FERA DE DUGNAN"
Ai responsabili di
blog e siti e ad altre persone interessate all'informazione sugli eventi a
Paderno Dugnano.
Paderno Dugnano, 15 luglio 2015 -
Facendo seguito al comunicato dell'8 u. s., penso di farvi cosa gradita ed
utile nell'inviarvi maggiori informazioni sull'argomento in oggetto.
Qui di seguito la locandina, che reca le indicazioni
relative al trattenimento di domenica 26 luglio.
La "Serada in poesia e musica",
giunta alla XI edizione, avrà luogo nel cortiletto di ingresso del parco,
situato nel complesso del centro parrocchiale "Paolo VI", in via
Grandi 12, che corrisponde a quella "Villa Irma" che fu residenza della
famiglia Rotondi sino alla morte delle ultime sorelle di Giosafatte, Elviretta
ed Emilia, le quali lasciarono l'immobile alla Parrocchia di Dugnano, quando
era parroco don Giovanni Invernizzi (1971-2001); perciò questo edificio è più
noto come "Villa Rotondi".
L'idea di proporre una serata con la
declamazione di poesie - di Rotondi ed altri autori - accompagnate da canzoni
(soprattutto in milanese) ci venne dieci anni fa quando, in occasione del 35°
anniversario della scomparsa del Poeta, vennero ristampate le sue poesie edite
(volumi 'Sti mè versari e La vos), per la prima volta
accompagnate da traduzioni in italiano, a loro volta fatte e lasciateci
"in eredità" dal compianto Carlo Santambrogio, già sindaco di Paderno
Dugnano negli anni Cinquanta del secolo scorso. Carlo fece questo atto di
omaggio verso il concittadino, che aveva conosciuto bene e che aveva avuto al
fianco nel locale Cln (Comitato di liberazione nazionale), durante la
Resistenza al termine della Seconda guerra mondiale.
Questo legame ci fa immediatamente collegare
con il tema scelto dalla associazione e da "I amis de El nost
paes" - gruppo che cura l'esecuzione dei brani poetici e musicali - per
la Serada del 26 luglio 2015, ossia la ricorrenza del 70°
anniversario della Liberazione.
Giosafatte Rotondi è autore ispirato da vari
temi (natura, famiglia, fede in Dio, politica) e di grande finezza stilistica,
tanto che venne apprezzato dall'amico Delio Tessa, di cui lo scorso anno
ricorse il 75° anniversario della morte, che abbiamo evidenziato nel
trattenimento del luglio 2014, riproposto pure in novembre, sempre presso il
centro parrocchiale.
E qui va sottolineata la determinante
collaborazione per queste iniziative della Parrocchia dei Santi Nazaro e Celso
e dei suoi parroci, dapprima don Giacomo Tagliabue (2001-2014) e adesso don
Luca Andreini, che hanno convintamente aderito ad una proposta culturale di
livello, in linea con l'impegno sociale e culturale che una parrocchia ha,
collegato alla propria missione religiosa e pastorale.
La proposta annuale che riguarda Giosafatte,
così come altre che possono essere fatte sul tema della lingua milanese,
intende non soltanto intrattenere il pubblico con una formula simpatica, e
della quale possono fruire anche i non "milanesi doc", ma anche far
conoscere la figura di un uomo di valore, non solo letterario, che ancor
oggi può lasciarci un messaggio ed un esempio. Nato il 31 gennaio 1890,
avvocato, industriale, ufficiale di complemento delle Batterie a cavallo,
sportivo ed in particolare amante della montagna (d'estate e d'inverno) nonché
presidente della sezione Cai cittadina nel dopoguerra, Rotondi per circa
trent'anni (1929-60) fu alle dipendenze del Comune di Milano dove divenne Capo
ripartizione occupandosi soprattutto dei Servizi demografici. Scrisse numerose
poesie, di varia lunghezza e metrica, in dialetto - o meglio lingua - milanese,
di cui un centinaio sono state raccolte nei due volumi già citati: 'Sti mè
versari del 1946 e La vos del 1961, quest'ultimo vincitore della
sezione Vernacolo del Premio Gastaldi di poesia su 651 concorrenti.
Per noi poterlo ricordare è un onore, ma anche
una specie di dovere morale, dal momento che chi si assume il compito di
valorizzare la storia e la cultura locali deve necessariamente tener conto
delle persone e degli avvenimenti che le formano.
Il trattenimento, infine, terrà conto anche
della festa dei nonni, che la tradizione cristiana celebra appunto il 26
luglio, memoria liturgica dei santi Gioacchino ed Anna, genitori di
Maria e quindi nonni di Gesù.
Ringrazio dell'attenzione e dello spazio che
vorrete dedicare alla notizia.
Buon lavoro e saluti, Alberto Manzoni.
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