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domenica 19 febbraio 2023

Donna Vita Libertà - Primo manifesto per un alternativa democratica in Iran

Oltre 20 gruppi sindacali, studenteschi, femministi e di supporto legale all'interno dell'Iran ieri hanno pubblicato un primo manifesto con le rivendicazioni elaborate durante le proteste per Donna, Vita e Libertà.

Tale manifesto si rivolge anche a chi sta cercando l'alternativa per l'Iran guardando a figure politiche che, presenti all'estero, hanno maggiore facilità nell'esporsi pubblicamente.

L'alternativa politica, all'interno del paese, esiste

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Carta delle rivendicazioni minime delle organizzazioni indipendenti di categoria e civili in Iran (traduzione italiana di due giorni fa)

Donna Vita Libertà

Nel 44° anniversario della Rivoluzione del '79, la struttura economica, politica e sociale del Paese è precipitata in un tale vortice di crisi e disgregazione che non si può immaginare una prospettiva chiara e realizzabile che possa rappresentarne un punto di arrivo all’interno della sovrastruttura politica esistente. È anche per questo che il popolo oppresso dell'Iran - donne e giovani che vogliono libertà e uguaglianza - hanno trasformato le strade delle città di tutto il Paese nel centro di una lotta storica e decisiva per porre fine alle condizioni disumane esistenti e, da cinque mesi, nonostante la sanguinosa repressione del governo, non si sono calmati per un attimo.

La bandiera delle proteste fondamentali sollevata oggi da donne, studenti universitari e delle scuole medie e superiori, insegnanti, lavoratrici e lavoratori, da chi lotta per la giustizia, da artisti, persone queer, scrittori e dal popolo oppresso dell'Iran in generale in tutto il paese, dal Kurdistan al Sistan e al Baluchistan, che ha attirato il sostegno internazionale, è contro la misoginia e la discriminazione di genere, l'infinita insicurezza economica, la schiavitù del lavoro, la povertà e la miseria e l'oppressione di classe, l'oppressione nazionale e religiosa, ed è una rivoluzione contro ogni forma di tirannia religiosa e non, che è stata imposta a noi, il popolo iraniano, nel corso di un secolo.

Queste proteste rivoluzionarie nascono dal contesto di grandi e moderni movimenti sociali e dall'ascesa di una generazione invincibile, determinata a porre fine alla storia di cent'anni di arretratezza e di emarginazione dell'ideale di una società moderna, prospera e libera in Iran.

Dopo le due grandi rivoluzioni della storia contemporanea dell'Iran, ora i principali movimenti sociali - il movimento operaio, il movimento degli insegnanti e dei pensionati, il movimento per l'uguaglianza delle donne, il movimento degli studenti e dei giovani, il movimento contro la pena di morte, etc, in dimensioni di massa e dal basso, sono nella posizione di efficacia storica per plasmare la struttura politica, economica e sociale del Paese.

Pertanto, questo movimento mira a porre fine per sempre alla formazione di qualsiasi potere imposto dall'alto e ad essere l'inizio di una rivoluzione sociale, moderna e umana per liberare le persone da ogni forma di oppressione, discriminazione, sfruttamento, tirannia e dittatura. Noi, organizzazioni e associazioni di categoria e civili, firmatarie di questa carta, concentrandoci sull'unità e sull'interconnessione dei movimenti e delle rivendicazioni sociali e concentrandoci sulla lotta per porre fine alla situazione disumana e distruttiva esistente,  riteniamo che puntare alla realizzazione delle seguenti rivendicazioni minime, come primi obiettivi e risultato delle proteste fondamentali del popolo iraniano, sia l'unico modo per costruire una società nuova, moderna e umana nel paese e chiediamo a tutte le persone nobili che hanno nel cuore la libertà, l'uguaglianza e la liberazione, di installare la bandiera di queste rivendicazioni minime, dalle fabbriche, dalle università e scuole, dagli spalti dell'arena internazionale, sull'altissima cima della montagna delle Libertà.

1. La liberazione immediata e incondizionata di tutti i prigionieri politici, il divieto di criminalizzazione delle attività politiche, sindacali e civili e il processo pubblico dei responsabili della repressione delle proteste popolari.

2. Libertà illimitata di opinione, espressione e pensiero, stampa, partecipazione politica, libera attività di sindacati locali e nazionali e di organizzazioni popolari, di raduni, scioperi, cortei, nell'accesso ai social network e ai media audiovisivi.

3. L'annullamento immediato dell'emissione e dell'esecuzione di qualsiasi tipo di pena di morte, esecuzione, ghessas (le punizioni della Sharia) e il divieto di qualsiasi tipo di tortura psicologica e fisica.

4. Il riconoscimento, subito, della piena uguaglianza dei diritti delle donne con gli uomini in tutti i campi politici, economici, sociali, culturali e famigliari, l'abolizione incondizionata di leggi e forme discriminatorie contro le appartenenze e gli orientamenti sessuali e di genere, il riconoscimento delle società arcobaleno "LGBTQIA+",  la depenalizzazione di tutte le appartenenze e tendenze di genere e adesione incondizionata a tutti i diritti delle donne sul proprio corpo e di autodeterminazione e prevenzione del controllo patriarcale.

5. La religione è una questione privata degli individui e non deve avere ruolo nel destino e nelle leggi politiche, economiche, sociali e culturali del paese.

6. Garantire la sicurezza sul lavoro, la sicurezza del posto di lavoro e l'aumento immediato delle retribuzioni dei lavoratori, degli insegnanti, degli impiegati e di tutti i lavoratori attivi e pensionati con la presenza, il coinvolgimento e il consenso dei rappresentanti eletti delle loro organizzazioni indipendenti e nazionali.

7. Abolire le leggi e qualsiasi atteggiamento basato sulla discriminazione e l'oppressione nazionale e religiosa, e creare adeguate infrastrutture di supporto e un'equa e giusta distribuzione delle strutture governative per la crescita della cultura e dell'arte in tutte le regioni del paese, e fornire le necessarie ed eque strutture per l'apprendimento e l'insegnamento di tutte le lingue comuni nella società.

8. L'abolizione di tutti gli  organi di repressione, la  limitazione dei poteri del governo e il coinvolgimento diretto e permanente del popolo nell'amministrazione degli affari del Paese attraverso i consigli locali e nazionali. Il licenziamento di qualsiasi funzionario governativo e non governativo da parte degli elettori in qualsiasi momento deve rientrare tra i diritti fondamentali degli elettori.

9. La confisca del patrimonio di tutte le persone fisiche e giuridiche e delle istituzioni governative, semigovernative e private che hanno sottratto il patrimonio e le ricchezze sociali del popolo iraniano mediante saccheggio diretto o rendita (favoritismi) governativa. Il guadagno ottenuto da queste confische deve essere urgentemente speso per la modernizzazione e la ricostruzione dell'istruzione, dei fondi pensionistici, dell'ambiente e per i bisogni delle regioni e delle parti del popolo iraniano che sono state emarginate ed hanno avuto meno possibilità economiche e lavorative durante i due regimi della Repubblica Islamica e della monarchia.


10. Porre fine alla distruzione dell'ambiente e attuare politiche fondamentali per ripristinare l'infrastruttura ambientale che è stata distrutta negli ultimi cent'anni e  nazionalizzazione quelle parti della natura (come pascoli, spiagge, foreste e colline pedemontane) che sotto forma di  privatizzazioni,  hanno negato il popolo ad averne il godimento pubblico.

11. Il divieto del lavoro minorile e la garanzia di vita e istruzione ai minori, indipendentemente dal loro stato economico, sociale e di famiglia. Creare assistenza pubblica attraverso l'assicurazione contro la disoccupazione e una solida sicurezza sociale per tutte le persone maggiorenni pronte o inabili al lavoro. Istruzione e assistenza sanitaria gratuita per tutte le persone.

12. Normalizzazione delle relazioni estere ai massimi livelli con tutti i paesi del mondo sulla base di relazioni eque e del rispetto reciproco, vietando l'acquisizione di armi nucleari e lottando per la pace mondiale.

Dal nostro punto di vista, le rivendicazioni minime di cui sopra, possono essere realizzate e implementate immediatamente, considerando l'esistenza di ricchezze sotterranee potenziali ed effettive nel Paese e l'esistenza di un popolo consapevole e capace e di una generazione di giovani che hanno molta motivazione per godere una vita felice, libera e prospera.

Le rivendicazioni sollevate in questa carta comprendono gli assi generali delle rivendicazioni dei nostri firmatari e ovviamente nella continuazione della nostra lotta e solidarietà, le affronteremo in modo più dettagliato.

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Consiglio di coordinamento delle organizzazioni sindacali dei coltivatori iraniani

Unione libera dei lavoratori iraniani

Unione delle organizzazioni studentesche degli studenti uniti

Centro per i difensori dei diritti umani

Sindacato dei lavoratori della Canna di Zucchero di Haft Tappeh

Consiglio per l'organizzazione delle proteste dei lavoratori a contratto petrolifero

Casa della Cultura dell'Iran (Khafa)

Il richiamo delle donne iraniane

La voce indipendente dei lavoratori dell'Ahvaz National Steel Group

Centro per i difensori dei diritti dei lavoratori

Unione dei lavoratori elettrici e metallurgici di Kermanshah

Comitato di coordinamento per aiutare a costruire organizzazioni sindacali

Unione dei pensionati

Consiglio dei pensionati dell'Iran

Organizzazione di studenti progressisti

Consiglio degli studenti di libero pensiero dell'Iran

Sindacato dei pittori della provincia di Alborz

Comitato per seguire la creazione di organizzazioni sindacali in Iran

Consiglio dei pensionati dell'organizzazione della sicurezza sociale (BASTA)

Qui di seguito i loghi dei movimenti Iraniani che hanno aderito a questo primo manifesto. 



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