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martedì 19 febbraio 2013

“Breve storia del denaro”

 "Come un romanzo, breve storia del danaro"

su Radio 3 le parole dell’economia


I derivati di Monte Paschi? I problemi del piccolo imprenditore italiano? La Grecia, il tallone d’Achille d’Europa? Radio 3 prova a capirci qualcosa di più facendo ricorso a film e romanzi. E’ partita sabato 23 febbraio – domenica 24 la seconda puntata – la seconda serie del programma Come un romanzo: breve storia del denaro, che cerca di approfondire l’economia e la finanza grazie a letteratura e cinema.
L’obiettivo è spiegare concetti economici specifici, sempre più ricorrenti nei media: dal Pil, il Prodotto interno lordo, al cuneo fiscale, passando per lo shadow banking e la cartolarizzazione. Sono parole astruse, ostiche, ma che sono utilizzate ormai con una certa nonchalance nei giornali, sui siti d’informazione, alla tv. E nel programma del terzo canale di Radio Rai (in onda sabato e domenica, alle 10:50) queste parole vengono analizzate senza mai perdere il filo del racconto…
Perché è alle storie di opere letterarie e cinematografiche che si ricorre per capire meglio l’economia, con un occhio costante all’attualità più recente. Quanto ai romanzi e ai film raccontati nelle dieci puntate, si va da “Uova d’oro”, il lungometraggio di Bigas Luna, che già negli anni Novanta preannunciava i problemi della Spagna di oggi (ma perché Zapatero non coinvolse il regista bislacco e controcorrente per capire meglio dove andasse il suo Paese, invece di strapagati consulenti internazionali, che non intravidero il patatrac prossimo venturo?), al film Margin Call, ispirato al crack di Lehman Brothers. E poi classici ottocenteschi come Tempi difficili di Charles Dickens, libri insospettabili come Le avventure di Pinocchio e il romanzo nazionale conosciuto da tutti gli islandesi, Il concerto dei pesci, che permetterà di soffermarsi sul deficit pubblico e i crac delle banche (e sull’originale modo di uscire dalla crisi adottato dal Governo islandese, che si è rifiutato di pagare a livello internazionale per gli errori delle sue banche).
Non mancano testi contemporanei, anche di recentissima pubblicazione, come La centrale di Elisabeth Filhol, che narra le dolenti vicende di un gruppo di precari dell’industria nucleare francese, o il fanta-thriller cinese Il demone della prosperità di Chan Koonchung.
Autore e conduttore di Come un romanzo: breve storia del denaro, trasmesso nello spazio di Passioni, è Leonardo Martinelli, che è anche collaboratore de ilfattoquotidiano.it. Regista è Elisabetta Parisi.



"Come un romanzo, breve storia del danaro"seconda serie


Le parole della crisi spiegate attraverso i film e i romanzi

 Dalla corsa agli sportelli della banca di Mary Poppins alla borsa nera nei campi di concentramento, dai nomadi lavoratori delle centrali nucleari in Francia al mondo dei trader di Wall Street: a Radio3 la letteratura e i film ci raccontano realtà e scompensi dell’economia, a partire da sabato 23 febbraio alle 10.50 la nuova serie di “Come un romanzo, breve storia del denarocondotta da Leonardo Martinelli, regia di Elisabetta Parisi.
E’ un modo per parlare di economia con uno sguardo diverso, da un punto di vista più pacato, staccato dal dibattito politico quotidiano e allo stesso tempo mettendo in luce attraverso la narrazione letteraria e cinematografica gli aspetti più profondi, le storie umane, le emozioni che scaturiscono comunque da ogni fenomeno economico e perfino dalla finanza pura.
I romanzi e i film raccontati nelle 10 puntate permettono di approfondire i temi economici con un orizzonte vasto nel tempo e nello spazio. Si va dal film “Uova d’oro” di Bigas Luna, che già negli anni Novanta preannunciava i problemi della Spagna attuale, a “Margin Call”, ispirato al crack di Lehman Brothers. E poi classici ottocenteschi come “Tempi difficili” di Charles Dickens, libri insospettabili come "Le avventure di Pinocchio" e il romanzo nazionale conosciuto da tutti gli islandesi, “Il concerto dei pesci”. Non mancano testi contemporanei, anche di recentissima pubblicazione, come “La centrale” di Elisabeth Filhol, o il fantathriller cinese "Il demone della prosperità" di Chan Koonchung.

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