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martedì 12 marzo 2013

Giornata della Donna 2013

 

9 Marzo 2013 Auditorium TILANE Paderno Dugnano

Scala Minore Napoletana - il mare non esiste 



Riflessioni sulla Giornata della Donna 2013

Ancora un 8 marzo, mi chiedo se ha un senso celebrare ancora l'8 marzo.

Spesso, tra le persone, si sente dire che ormai la parità è stata raggiunta, tra uomini e donne non ci sono più differenze, cosa vogliono di più queste donne?
E allora? richiedo : ha un senso celebrare ancora l'8 marzo se, come si dice, non c'è più disparità di sessi....
La storia quotidiana di tante di noi ci dice che invece ha ancora molto senso celebrare questo anniversario e che la strada da percorrere in Italia e nel mondo è ancora lunga.
Le donne sono ancora soggetti deboli nella società e molto spesso sono considerate come esseri da denigrare, da violentare e da uccidere. L'elenco delle vite spezzate in Italia e nel mondo è troppo lungo da raccontare e la maggior parte dei delitti si consuma in famiglia tra persone che avevano una relazione di affetto e fiducia.
Anche nel mondo del lavoro, migliaia di “morti rosa” fanno poca notizia e difficilmente si leggono queste notizie sulle pagine patinate delle riviste femminili.
Con la crescita dell'occupazione femminile aumenta anche il numero degli infortuni, spesso le donne hanno maggiori difficoltà a tornare al lavoro, si ammalano, subiscono pressioni psicologiche oppure vengono adibite a mansioni incompatibili con gravi difficoltà di inserimento.
Mi ricordo, di quell'incidente accaduto nel 2006, in Italia, allora la settima potenza industriale del pianeta; due operaie, di cui la più giovane appena quindicenne, hanno perso la vita in un rogo di una fabbrica di materassi, nel Salernitano. Morte per la negligenza di chi avrebbe dovuto tutelare la loro sicurezza. Proprio come le loro 129 colleghe americane perite in un incendio provocato dal padrone, durante uno sciopero, il cui sacrificio dette origine alla ricorrenza dell'8 marzo. Anche nel mondo del lavoro, secondo i dati Inail del 2011, sono state 232mila le donne che hanno subito un infortunio di cui 90 con esito mortale
Mi chiedo quanti altri 8 Marzo ancora, perché il mondo cominci a vedere, in ogni ambito e in ogni situazione, la donna per ciò che è realmente e cioè una persona che con la sua diversità lo perfeziona e lo arricchisce.
Vorrei che questa giornata fosse un giorno della memoria: memoria di tutte quelle donne vittime di femminicidio e di violenza, memoria di tutte le donne morte o ferite sul lavoro, memoria per i tanti diritti per i quali giorno dopo giorno dobbiamo lottare.
Condivido comunque questo momento con voi che avete rispetto per le donne sempre e non solo in occasione dell'8 marzo.
Per concludere vorrei ricordare i diritti delle donne troppo spesso negati proprio a causa delle discriminazioni di genere:
Il diritto di scegliere
Il diritto di lavorare
Il diritto di essere giovani
Il diritto al riposo
Il diritto al sapere
Il diritto alla salute
Il diritto ad una vita senza violenze
Il diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro
Il diritto di decidere
Il diritto di contare
Il diritto alla pace
Ciao a tutte/i
Marinella Galli / Circolo Eco-Culturale LA MERIDIANA
 

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